Il vino medievale

Bere vino non era considerato disdicevole, anzi! Sempre presente nelle tavole medievali, aveva un valore religioso, in virtù della sua presenza sull’altare come cibo eucaristico, e medicamentoso: non sempre l’acqua era pulita, e anche le indicazioni mediche del tempo indirizzavano verso il consumo di bevande alcoliche. 

Nella qualità influivano l’invecchiamento, il tipo di uva e il numero di pigiature; il vino fresco e di prima pigiatura era più costoso e destinato al clero e alla nobiltà. Il vino rosso era considerato di maggior pregio, e i poveri arrivavano a bere annacquato vino bianco di seconda o terza pigiatura (e in alcuni casi anche aceto!).

Per migliorarne il sapore, spesso lo si edulcorava con spezie e miele, zenzero, chiodi di garofano, rosmarino e frutta. La gradazione alcolica era minore di quella odierna, tanto che era normale consumarne anche 2 litri al giorno a persona!

Passeggiando per il Castello

PeragaMedievale è una realtà tutta da scoprire! Le vie del Castello si animano di genti giunte da ogni dove, e tra suoni, sapori e colori, sembrerà di essere tornati indietro nel tempo!

Lasciatevi attirare dalla convivialità dell’accampamento degli armigeri, sostate al bancone dello speziale, visitate le botteghe del fornaio e dell’armaiolo; provate sontuosi i abiti medievali alla sartoria, e giunti alle porte della villa, entrate a scoprire la vita cortese di un tempo. E infine, dopo aver gustato una buona fetta di torta, domandate pure alle offelliere di svelarvi i segreti della pasticceria medievale!

Tra le bancarelle dei mercanti e degli artigiani, tanti giochi e passatempi che vi faranno immergere in un’atmosfera magica e fiabesca. Vi aspettiamo!

Le spezie

Nel Medioevo si usavano molto le spezie, derivate dalla cucina araba e orientale. Non servivano a nascondere i cattivi odori, ma erano un simbolo di lusso, in quanto “esotiche” e molto costose (ancora usiamo espressioni come “salato” o “pepato” per riferirci a prezzi molto alti). 

Venivano associate alla Cina e all’India, per cui si credeva avessero proprietà magiche; i medici medievali ritenevano che grazie al loro calore agevolassero la “cottura” del cibo nello stomaco.

Le spezie più utilizzate erano zafferano, zenzero, pepe, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, cumino e coriandolo. I ceti più poveri, che non potevano permettersele, usavano invece le erbe aromatiche, coltivate negli orti casalinghi o venduti nei “mercati delle erbe”: salvia, rosmarino, basilico, alloro, timo, prezzemolo, scalogno, pimpinella… non molto diverso da quello che abbiamo anche oggi nelle nostre cucine!

Danzar festoso

Ad allietare l’atmosfera della corte medievale, ecco esibirsi leggiadre dame ed abili danzatori, sulle note di una dolce melodia che si diffonde nell’aria. Sono gli artisti del gruppo Danzar festoso, che nelle loro coreografie fondono esperienza, eleganza ed armonia. Fedeli alla tradizione della danza medievale, sia essa popolare o nobile, non potranno che affascinare, tra un inchino e una giravolta, i viandanti che si fermeranno ad ammirarli. 

Cottura e preparazione del cibo

Durante il Medioevo la bravura dei cuochi consisteva nel saper usare il fuoco vivo. Esistevano anche forni rudimentali in cui si cuocevano pani e torte, ma solo nei grandi edifici, come i monasteri e i castelli. Le zuppe, che andavano dall’umile brodo contadino ai più sostanziosi bolliti, venivano poste su fuoco in grandi pentoloni.
Carne e pesce erano invece cotti alla griglia o allo spiedo. Alcune taverne erano talmente frequentate ed importanti da poter cuocere allo spiedo addirittura interi maiali e buoi. La carne poteva essere destinata anche al bollito o all’evento principe di ogni banchetto: l’arrosto.
Le ceneri calde non erano sprecate, ma vi si potevano cuocere le uova o anche il pane di casa.