Durante il Medioevo la bravura dei cuochi consisteva nel saper usare il fuoco vivo. Esistevano anche forni rudimentali in cui si cuocevano pani e torte, ma solo nei grandi edifici, come i monasteri e i castelli. Le zuppe, che andavano dall’umile brodo contadino ai più sostanziosi bolliti, venivano poste su fuoco in grandi pentoloni.
Carne e pesce erano invece cotti alla griglia o allo spiedo. Alcune taverne erano talmente frequentate ed importanti da poter cuocere allo spiedo addirittura interi maiali e buoi. La carne poteva essere destinata anche al bollito o all’evento principe di ogni banchetto: l’arrosto.
Le ceneri calde non erano sprecate, ma vi si potevano cuocere le uova o anche il pane di casa.