Durante i banchetti era ritenuto “signorile” mangiare con le mani. Vicino alla tavola c’erano degli “acquamanili”, scodelle colme d’acqua profumata per detergerle, o si potevano pulire sui propri vestiti e sulla tovaglia.
La tavola veniva apparecchiata in modo elaborato, con tovaglie decorate a testimoniare lo status del Signore; vi si ponevano sopra saliere, piatti, ciotole per le salse e coppe, una ogni due commensali (da qui la regola di pulirsi la bocca prima di accostarla al bicchiere). I piatti raramente erano individuali, e ognuno attingeva da pentole comuni con le mani o con pezzi di pane, che era spesso usato anche come piatto (speciali pani chiamati “Mense”) per contenere il cibo e poi essere inzuppato nelle salse.
Le forchette erano per lo più spilloni bidenti per infilzare la carne durante la cottura, mentre il cucchiaio era indispensabile per cibarsi di zuppe e brodetti; i coltelli erano tenuti alla cinta da quasi tutti, ed erano indispensabili per tagliare, spostare ed offrire il cibo.