-Bonaventura da Peraga-
Bonaventura nacque il 22 giugno 1332 “in quel di Peraga” dalla nobile famiglia Badoer, che nel veneto era una delle dodici distinte con l’appellativo di “Apostoliche”.
Dopo un’adolescenza dedicata alla pietà’ e allo studio, entro nell’ordine degli Agostiniani Eremitani di Padova. Da Padova fu inviato università’ parigina della Sorbona, fondata circa il 1250, divenuta centro di fede, di scienza e di morale in Europa. Tornato in Italia, Bonaventura si dedico’ all’apostolato, della predicazione e alla scuola, coadiuvato da suo fratello Buonsembiante, agostiniano pure lui. Era stimato per la sua scienza e le sua grandi capacita’, e molti gli affidarono delicate ambascerie.
Il Papa avignonese Innocenzo VI affido’ a Bonaventura il delicato ed importante incarico di fondare la facoltà’ di teologia a Bologna presso la celebre università’ che e’ tra le più’ antiche del mondo.
Bonaventura si prodigo’, come Caterina da Siena perché’ il Papa tornasse a risiedere a Roma ed era li’ l’anno in cui finalmente Gregorio XI riporto’ la sede del Papato a Roma.
Mentre, negli anni successivi, la Chiesa viveva uno dei suoi periodi più’ travagliati a causa del Grande Scisma di Occidente, Bonaventura rimase fedele al Papa legittimo Urbano VI, che lo elesse Cardinale e che in svariate occasioni si avvalse del suo aiuto per importanti incarichi.
A 56 anni, in un giorno del luglio del 1388, Bonaventura da Peraga si accasciava sul ponte di Castel S. Angelo a Roma. Era stato colpito da una freccia, scoccata dalla mano di un sicario armata dal Signore di Padova, Francesco I da Carrara in odio allo zelo da lui dimostrato in difesa delle libertà’ ed immunità’ ecclesiastiche.
Il Cardinale Bonaventura da Peraga era, oltre che un diplomatico, soprattutto un grande missionario e un’anima squisitamente innamorato della Madonna.
-Bolzonella da Peraga-
Bolzonella da Peraga, da ragazza, la dote la faceva chiamare il miglior partito del padovano.
Non conosciamo la data di nascita perché nel medioevo si da scarsa importanza a questo evento e neppure la data dello sposalizio con il marito nobile veneziano Marino Badoer.
Lo sposalizio avvenne a Venezia dove bolzonella si era rifugiata per sfuggire alla tirannide di Ezzelino da romano.
Nel 1257 inizia per Bolzonella un periodo di controversie con il monastero di S.Ilario. il 4 gennaio di quell’anno, infatti l’abate di S.Ilario, aveva incaricato l’avvocato del monastero a chiederle i beni che questa aveva avuto in feudo dal nonno Geremia Da Peraga (i feudi avevano discendenza solo in linea maschile)
L’intervento del marito di Bolzonella, Marino Badoer, fece sì che l’abate l’11 luglio 1257 investì Bolzonella dei feudi già appartenuti ai suoi antenati. “con il bastone che teneva nelle mani”. Poi, su invito della consorte, Marino B. prestò all’abate l’usuale giuramento di fedeltà.
Tre giorni più tardi troviamo l’abate a Peraga per conferire con Bolzonella e il marito. Fu steso un’atto importante nel quali l’abate dichiarò che le donne non potevano succedere. (quod feudi devenerat in monasterium eo quod femina non succederent). Vinto dalle preghiere dei nobili e trattandosi di un feudo molto antico, “investiva” ugualmente Bolzonella Da Peraga.
-Zanino da Peraga-
Nel 1354 scese nella penisola italica l’imperatore Carlo IV. Riusci a cingere in Roma la corona imperiale; ma, meglio ancora, come nella sua venuta del 1368, prese le molte agognate ricche regalie che a gara i principi italiani gli offrirono. In fondo la carica imperiale contava poco. Meglio intascare qualcosa per il suo regno di Boemia dove le prerogative sovrane erano veramente reali. Era facile ottenere doni. Bastava concedere, ad esempio, un titolo di vicario imperiale o un titolo nobiliare perché qualche principe allargasse i cordoni della borsa. Francesco il Vecchio, signore di Padova, allorché il 13 giugno 1356 venne nominato vicario imperiale delle Venezie, perse la testa pensando di sottomettere perfino Venezia.
Il 3 novembre 1354 l’imperatore è a Padova accolto con feste trionfali. Francesco il vecchio, con a seguito una brigata di nobili, lo accompagna per un tratto del suo giro fra i vari principi italiani. È l’ultimo giorno e Francesco il Vecchio decide di accomitarsi dalla comitiva imperiale che, dopo aver visitato Mantova, ora si trova nei pressi dei confini di Cremona. Qui l’imperatore conferisce l’ordine della cavalleria a Francesco da Carrara e questi lo ricambia dandogli in dono i più bei purosangue che aveva con sé. Francesco volle subito far partecipare alla dignità di cavaliere alcuni nobili Padovani che l’avevano seguito. Arrivò il turno di Giovanni, che tutti conoscevano come Zanino da Peraga, e lo “schiaffo” fu dato. Era infatti che il novello cavaliere ricevesse da chi lo investiva uno “schiaffo” sul collo o sulla spalla o sulla guancia. Lo si chiamava schiaffo militare : una sorte di cresima. Zanino prese la cosa serissimamente e fu per tutta la vita cavaliere di nome e di fatto.
Nel 1357 Zanino da Peraga, figlio del già noto Filippo da Peraga, sposa Bona, figlia di Pattaro dei Buzzaccarini. I buzzaccarini sono una delle famiglie più in vista di Padova e l’altra figlia, Fina, andò a nozze con Francesco da Carrara; e così, Zanino si ritrovò cognato del signore di Padova.