Offelleria

Se avete voglia di dolce, sostate all’Offelleria, la “pasticceria” del Medioevo! Qui troverete deliziose torte e biscotti provenienti dalla tradizionale medievale, che le nostre esperte offelliere saranno ben felici di farvi conoscere.

Torta de’ pomi, Torta riso e menta, Zonclada e Biancomangiare, sono solo alcune delle speciali ricette che potrete assaggiare. Un consiglio? Accompagnatele con un buon bicchiere di Ipocrassum, il vino speziato medievale!

Le origini della pasta

Fu nel Medioevo che la “pasta”, per come la intendiamo oggi, iniziò a comparire, grazie alla nuova consuetudine, portata avanti fino ai giorni nostri, di bollire la pasta nell’acqua, nel brodo e talvolta nel latte. Il procedimento di essicazione prevedeva che fosse esposta al sole per qualche tempo, poi posta in luoghi chiusi riscaldati da bracieri, garantendo così “di affrontare anche viaggi verso destinazioni lontane senza deteriorarsi”.

Grazie agli scambi commerciali via mare, promossi dalle città marinare italiane, l’uso della pasta essiccata raggiunse presto tutta la penisola. Qui il grano importato dalla Sicilia veniva lavorato sulle coste dove il clima mite e temperato costituiva garanzia di perfetta essiccazione del prodotto. In un documento del 1244, conservato presso l’archivio di stato di Genova, troviamo citato per la prima volta il termine “pasta”, che venne poi definita più genericamente con il termine di “maccheroni” (derivato da “maccari”, ossia schiacciare, l’azione fatta lavorando la pasta di semola di grano duro). In un documento del 1284, conservato all’Archivio di stato di Pisa, si dà notizia della vendita di “vermicelli”. 

I ricettari del tempo consigliavano inoltre di mangiare la pasta con un attrezzo di legno appuntito, indicazione che farebbe sospettare la precoce diffusione della forchetta in ambito italiano.

Le Taberne

Assaporate il Medioevo nelle nostre taberne! Buon cibo e buona compagnia in un’atmosfera unica, dove rivivono i suoni e i sapori del Medioevo!

Alla “Servitù de Passaggio”, buona birra e panini caldi farciti di luganega, porchetta, salse e verdure.

La “Cantinaccia delle Contrà” offre sfiziose polpette di carne e una varietà di crostini, buon vino e compagnia per un aperitivo all’ombra degli alberi!

Nella “Taberna dei pazzi” potrete sedervi e gustare primi piatti di bigoli, gnocchi e pasta, carni grigliate, polenta, contorni di stagione e buon vino, secondo la perfetta tradizione veneta. Al termine del pasto, passate per la “Sosta di Corte”, che vi attende con frutta fresca e dissetanti bevande digestive.

Per il dolce, l’”Offelleria” non vi lascerà delusi! Torta de Pomi, Biancomangiare, Zonclada, Riso e Menta sono solo alcune delle invitanti ricette direttamente dalla tradizione medievale del nostro territorio. Poi, per dissetare la gola, consigliamo un sorso di “Ipocrassum”, il vino dolce e speziato simbolo del Medioevo.

Per tutti i viandanti in cerca di ristoro, le Taberne di Peraga Medievale sono aperte tutti i giorni dalle 12.00!

Torneo di giochi medievali

Mettete alla prova la vostra abilità e sfidate gli amici! Chi farà più punti? Tanti giochi, tanto divertimento e al vincitore, in premio, una cena gratis alla Taberna dei Pazzi! (da 6 a 99 anni).

“Abbatti le torri”, “Bilia levante”, “Labirinto”, “Tiro a segno”, “Schiaccianoci”, “Imbrocca la brocca”, “Li cerchi”, “Scivolo”: ecco le prove in cui dovrete cimentarvi, e che vinca il migliore!

Sabato pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00 – contributo di partecipazione € 2,00.

Palla medievale
Palla medievale

Selvatico & domestico

Il confine tra economia selvatica e domestica era assai meno rigido di quanto si possa credere, e la linea si spostava in base alle esigenze della comunità.

L’alimentazione selvatica, molto diffusa nel Medioevo, richiedeva un’accurata conoscenza del territorio e attenzione agli insegnamenti di chi lo abitava: pastori, boscaioli o cacciatori erano i custodi del sapere del bosco.

La cultura dell’orto, di vitale importanza nell’alimentazione e nella farmacologia, s’innestava nella lunga frequentazione del mondo vegetale spontaneo. Anche per gli animali, specie che oggi non esitiamo a pensare domestiche esistevano anche allo stato brado. Con il passare dei secoli, la valorizzazione produttiva e alimentare delle piante coltivate e degli animali domestici diventò più forte a scapito della dimensione selvatica. 

La nascita delle città fu il segno del definitivo cambiamento del modo di affrontare il problema cibo, dove l’abbondante domanda di “civiltà” fece relegare ai margini i valori di “naturale” e “selvatico”, dando così il via al grande boom della “produzione”.